Tocca a Prodi sciogliere il nodo
Emanuele Macaluso su Il Foglio 6 Mag
Un cronista di politica mi ha chiesto se il mio corsivo di ieri rappresentasse un messaggio a Prodi: se cade D’Alema, cadi anche tu. Ho spiegato che io non mando messaggi a nessuno, non ho legami con i Ds (tranne la tessera, sino a quando ci sarà quel partito) e faccio solo delle riflessioni politiche.
Martedì 11 aprile, un giorno dopo le elezioni, sul Riformista, nella mia column, scrissi che Berlusconi aveva perso le elezioni e Prodi non le aveva vinte, ed era quindi necessario, subito, avviare un rapporto tra le due coalizioni per fare funzionare le istituzioni. Invece da un lato il Cavaliere si mise a gridare all’imbroglio e a contestare il risultato elettorale anche dopo la decisione della Cassazione. Dall’altro Prodi pensò che fosse possibile e utile, all’Unione e a se stesso, mettere in atto un organigramma funzionale ad alcuni leader della coalizione e non alle istituzioni. Questo fu il senso della scelta di Bertinotti (con i Ds che candidavano D’Alema) e di Marini. E quindi ora Prodi deve sciogliere il nodo Ds e D’Alema. Se non lo scioglie è la stessa Unione ad andare in crisi. E il Cavaliere, come dicono alcuni suoi amici, “subisce” il candidato “più gradito”.
Tutto qui.
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