06 maggio, 2006

Quel potere corleonese non si addice alla nobile Torino

Oscar Giannino su Il Riformista del 6 Mag

Il calcio è amato, ma il tifo è una malattia grave. Chi ne avesse ancora, e si appellasse alle tanto a sproposito citate “leggi dello sport”, dovrebbe darsi al pallone elastico, quella sì una grandissima disciplina praticata nel mio Piemonte e parente stretta della pelota basca, con gli assi che si chiamano tutti Bertòla e i radi spettatori che tra loro commentano per lo più con la comune calata delle Langhe. Meglio la pallapugno o balòn, in dialetto, del calcio, se credete ancora allo sport.
Se poi siete nati a Torino, e avete non si sa come anche una certa idea della ritrosia e della dignità di quelle parti che hanno “fatto” l’Italia e le hanno garantito nei primi anni l’unica classe dirigente modernamente degna di questo nome, allora tutto potete fare, tranne che riconoscervi in quel puro esercizio di potere che “è” la Juventus.