Caro Fassino, ricordi il Regolamento?
Emanuele Macaluso su Il Riformista del 26 Mag
Spesso accade che nel descrivere le operazioni di insediamento dei ministri, vice-ministri e sottosegretari i giornali ricorrono al colore e al gossip, ma a volte da quei racconti emergono dei fatti che fanno riflettere. Non so se le cose che abbiamo letto ieri sul Corriere, nel servizio di Marco Galluzzo, a proposito delle numerose stanze contese a Palazzo Chigi tra i vice-presidenti D’Alema e Rutelli, siano più o meno attendibili. Il clima però è quello che si respira in quell’articolo. Non c’è solo la ressa e la rissa ministeriale, ci sono anche comportamenti che qualificano la serietà e il rigore dei partiti.
A questo proposito vorrei chiedere all’onorevole Fassino, che mi considera un ingeneroso per i giudizi dati sulla composizione del governo, se come segretario dei Ds fa applicare o no il “Regolamento per le candidature” adottato dalla direzione Ds all’unanimità l’11/1/2006. All’articolo 10 leggo: «distinzione tra cariche parlamentari e cariche di governo (a esclusione dei ministri) al fine di favorire un più efficace esercizio dalle diverse funzioni». I vice-ministri e i sottosegretari si sono dimessi da deputato o senatore? O i regolamenti sono solo uno specchietto per le allodole?
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