22 maggio, 2006

Padoa (scoppia)

Andrea's version su Il Foglio del 19 Mag

Calma, state calmi, non è successo niente. Ora che Romano Prodi è praticamente passato, diventano (scusate la volgarità) tutti cazzi del ministro dell’Economia.
Basta dare un’occhiata. Il potere sulle pensioni è passato a sorpresa a Ferrero (Rifondazione). Così, si è trattato di un qui pro quo. E Damiano (Ds) si è ovviamente imbufalito. Visco sta piantando i canini sul collo dell’Irap. E possono scordarsi che lo molli. Il povero ministro dell’Economia, spiegato in altri termini, rischia la parte del Paparesta nello spogliatoio. Bersani ha già fatto sapere che su Enel ed Eni vuole decidere lui. Il sottosegretario Cento (il quale, come si sa, è andato là perché fa cifra tonda, tanto è vero che suo cugino Trentotto è tutt’ora precario) prepara gli striscioni per la patrimoniale e ritma slogan sulla Tobin tax. Di riffa o di raffa, c’è anche la questione del Ponte di Messina. Poi, anche se alcuni deficienti si ostinano a chiamarla alta, quella della bassa velocità. Poi c’è da finanziare il Mose di Venezia. Prima ancora, tutto il cuneo fiscale.
Per farla breve, secondo me Padoa schioppa.