Berlusconi al Quirinale salva la Patria
Emanuele Macaluso su Il Riformista 20 Apr
Augusto Minzolini nel suo sempre informato retroscena (la “Stampa” di ieri) racconta come e perché il Cavaliere continua la sua offensiva post-elettorale sui “brogli”. Ce n’è per tutti, ma il succo dell’operazione è sintetizzato dal fedelissimo Sandro Bondi: «Prodi a Palazzo Chigi e Berlusconi al Quirinale. O viceversa».
Insomma il Cavaliere è pronto a sacrificarsi. Se il baratto si dovesse fare, infatti, i brogli non ci sarebbero più, e l’onore della patria sarebbe salvo. Il Cavaliere lamenta la premura dei giudici che vogliono dirci qual è il risultato finale e critica i “legionari azzurri”, i quali, nei seggi, non avrebbero fatto bene il loro dovere «dato che ci sono solo 5 mila schede contestate».
Ma c’è un bersaglio eccellente, ed è il ministro Pisanu, il quale per il Cavaliere è «ossessivamente democristiano». E questa volta lo dice col tono di chi considera quell’origine causa di infedeltà. Non verso le istituzioni, ma nei confronti del Cavaliere stesso. Non a caso l’accusa a Pisanu è ripresa con violenza da Bossi, il quale ormai non vede più nessun ruolo per la Lega se non quello ausiliario a Berlusconi. Il Cavaliere al Quirinale, non ci avevamo pensato: presidente di una maggioranza di coglioni.
(Grande Em.Ma.!)
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