I giudizi sommari di Panebianco
Emanuele Macaluso su Il Riformista 14 Apr
Le analisi dei risultati elettorali sono cosa complessa, e le semplificazioni sono spesso forvianti. E mi stupisce che uno studioso serio e stimato come Angelo Panebianco, ieri sul Corriere, abbia ripreso giudizi sommari sulle elezioni. Non c’è dubbio che alcuni errori di Romano Prodi nella campagna elettorale (sul fisco soprattutto) e lo sbilanciamento dell’asse dell’Unione sono serviti a Berlusconi a richiamare al voto “difensivo”, nei confronti del “tartassatore”, milioni di persone. Ed è vero che a reagire è stato soprattutto, ma non solo il Nord. Il che rivela un distacco da quella società. Ma non esageriamo. E’ sbagliato dire che al Nord si registra un fallimento del centrosinistra. Il quale ha accresciuto i suoi voti rispetto alle regionali, anche se Berlusconi li ha aumentati di più modificando così i rapporti percentuali.
Il problema c’è, ma non ha le dimensioni di cui si parla. Dire poi - leggo Panebianco - che in Italia c’è una zona centrale (Emilia-Toscana-Umbria-Marche) dove i Ds mantengono percentuali alte perché «corrisponde all’insediamento della vecchia sub-cultura comunista», significa non capire la società di quella zona.
Lo stesso errore di Prodi, in altre realtà.
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