04 maggio, 2006

Andrea's version del 4 Mag

In questa interessante giornata in cui Ciampi ha pregato di non esagerare con altri sette anni, e avrà smesso finalmente di toccarsi, in cui Prodi avrà tirato un sospiro non si sa quanto di sollievo, in cui Amato spererà sotto sotto di poter subentrare, ma anche in cui parecchi, speriamo, avranno letto la lettera al Foglio di Rino Formica; in questa giornata dopo la quale se i Ds si tirassero ancora indietro sul nome di D’Alema farebbero una figura di merda da cancellare il ricordo di don Abbondio, in cui il senatore Napolitano starà amaramente fissando il suo stendardo (vale a dire un coniglio bianco in campo bianco) e in cui una settimana che finirà per rivelarsi di cruciale importanza per la Seconda Repubblica e forse per la Terza sta prendendo freneticamente il via, vabbè, in questa giornata talmente interessante è capitato un fatterello per cui sono andato di là e me ne sono proprio stappata una di quello buono. Era per via della decisione della Consulta sul potere di Grazia e per via di Ovidio Bompressi. Arrivato a metà bottiglia non avete idea della quantità di Castelli in aria che ho visto.