16 aprile, 2006

Libero 16 Apr


L'ex ministro delle Riforme istituzionali Calderoli... Ieri è saltato su con una delle sue: i figli spurî di Bossi, quelli della Lega Alleanza Lombarda per l'autonomia, dopo averci soffiato il simbolo originario ci hanno sottratto una vittoria elettorale netta. Si dà il caso, dice, che i 45 mila e rotti voti che hanno ottenuto non possano essere conteggiati nella somma dei suffragi in base ai quali la sinistra ha strappato il premio di maggioranza alla Camera. Domando: perché mai, di grazia? La legge è chiara, risponde Calderoli. Parlo della legge che modifica in senso proporzionale il sistema elettorale. Le liste locali, presenti in una sola circoscrizione, non vanno sommate a quelle nazionali. È scritto. Invece nel computo finale, sulla scorta del quale si attribuisce il premio di maggioranza, la Lega Alleanza Lombarda è stata attribuita alla sinistra. Quarantacinquemila voti. Sottratti i quali Prodi risulta perdente per ventimila voti a Montecitorio.
C'è poco da discutere. La norma è scolpita nel marmo. Alla Camera l'abbiamo spuntata noi, non i nostri avversari. T'è capit Vittorio? Sicuro che ho capito. Ma chi glielo va a dire a quelli dell'Unione? Bisogna ricorrere. Testo alla mano dimostreremo che abbiamo ragione.
Diavolo di un Calderoli. Ma non sarà che le sue sono parole in libertà? Mica tanto. La legge in questione l'ha scritta lui. Lui era il ministro delle Riforme istituzionali. Gli rivolgo una gentile richiesta: mi ricevi a casa tua? Un'oretta soltanto, il tempo di spiegarmi meglio.