Una partecipazione elevata nata dallo scontro sul premier
Renato Mannheimer su Corriere.it 10 Apr 2006
(Un articolo per chiamare a raccolta gli astenuti del centro destra n.d.b.)
Tutti concordano sul fatto che la partecipazione elevata, oltre che alla «pulizia» delle liste operata dal ministero dell'Interno, vada ricondotta soprattutto al clima di scontro che ha caratterizzato la campagna elettorale, specie nelle sue fasi più recenti. I toni e gli argomenti di accesa contrapposizione — non solo tra schieramenti ma, per certi versi, anche tra opposte «visioni del mondo» — che si sono intrecciati negli ultimi giorni possono avere dunque spinto molti a recarsi ai seggi.
Ciò vale in particolare per l'elettorato del centrosinistra, all'interno del quale è fortemente diffusa e consolidata l'idea della necessità — e dell'urgenza — di sconfiggere il presidente del Consiglio. Mentre, come si sa, tra i potenziali votanti del centrodestra sembrano trovarsi tuttora segmenti piu o meno ampi di «delusi» dal Cavaliere e, di conseguenza, tentati dall'astensione. C'è chi sostiene dunque che il maggior afflusso costituisca per ora un fattore di vantaggio per il centrosinistra, dato che esso contiene al suo interno un numero certo maggiore di «militanti» più partecipi.
Lo suggerisce anche il fatto che le regioni tradizionalmente «rosse» paiono essersi recate alle urne con maggiore celerità rispetto ad occasioni precedenti. Ma la verità è che i primi dati sulla partecipazione non possono dare alcuna indicazione sensata sul risultato «vero». Meglio aspettare domani.
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